martedì 23 dicembre 2008

Confessioni di un ex massone


Nel suo libro “Sono stato massone” spiega che la Massoneria è stata determinante per l'introduzione dell'aborto libero in Francia nel 1974 ?


Maurice Caillet: "L'elezione di Valéry Giscard d'Estaing a Presidente della Repubblica Francese portò Jacques Chirac a diventare Primo Ministro, avendo questi come consigliere personale Jean-Pierre Prouteau, Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, principale ramo massonico francese, di tendenza laicista. Al Ministero della Sanità fu collocata Simone Veil, giurista, ex deportata di Auschwitz, che aveva come consigliere il dottor Pierre Simon, Gran Maestro della Grande Loggia di Francia, con il quale io mantenevo una corrispondenza. I politici erano ben circondati da quelli che chiamavamo i nostri “Fratelli tre punti”, e il disegno di legge sull'aborto venne elaborato rapidamente. Adottata dal Consiglio dei Ministri nel mese di novembre, la legge Veil venne votata a dicembre. I deputati e i senatori massoni di destra e di sinistra votarono all'unanimità!"


lunedì 22 dicembre 2008

Killing of Non-Muslims is Legitimate

Buon natale....ci vediamo al fronte....

domenica 21 dicembre 2008

La moschea


di Massimo Introvigne


Nuove moschee in Italia sì o no? Tornano gli equivoci. Dicendo che in Italia vi sono oltre 300 moschee, tecnicamente si sbaglia. Non si tratta di moschee (masjid o jami), ma di “sale di preghiera” (musalla). Da noi le moschee si contano su una mano. Politici di sinistra, studiosi buonisti e anche qualche ecclesiastico cattolico bene intenzionato affermano che i musulmani hanno diritto a luoghi di culto propri. Cioè di sale di preghiera, di cui i musulmani italiani fruiscono con relativa abbondanza. La moschea, invece, non è un semplice luogo di culto.


Come ha scritto il gesuita Khalil Samir su La Civiltà Cattolica, «la moschea, in quanto centro socio-politico-culturale musulmano, non può entrare nella categoria dei “luoghi di culto”, non essendo esclusivamente un luogo di preghiera ». È infatti un centro dove la comunità si raduna per questioni culturali, sociali e politiche, oltre che religiose. Vi si trova normalmente, oltre a una scuola islamica, un tribunale coranico che – come è noto – non tratta solo questioni di fede. Tutta l’azione dell’islam politico parte dalla moschea, e ogni nuova costruzione è percepita come “conquista” e “cedimento” dell’Occidente, tanto più che secondo il diritto musulmano il territorio dove essa sorge acquisisce extraterritorialità facendosi islamico per sempre.


La discussione dovrebbe quindi allargarsi a una politica dell’islam, la quale dovrebbe anzitutto identificare chi vuole usare le moschee come spazi per diffondere ideologie ultrafondamentaliste incompatibili con le nostre tradizioni e con la Costituzione, per non parlare di chi – e non manca – usa le moschee come depositi di armi e centri di reclutamento per il jihad. A costoro gli spazi dovrebbero essere ristretti. Per gli altri – disponibili a riconoscere i valori e la Costituzione della società che li ospita – andrebbe esaminato se la moschea risponda a un bisogno reale o solo simbolico, magari ispirato da “cattivi maestri”. Valutando i casi singoli. Oggi è infatti meglio sbagliare per eccesso di prudenza.

sabato 20 dicembre 2008

Dinitas


"Zurigo sta diventando sempre di più una meta per i malati terminali che vogliono praticare il suicidio assistito. Per un malato terminale il viaggio di sola andata a Zurigo si conclude alla Dignitas, un’associazione svizzera, che ha sede a Forch (Zurigo), fondata nel 1998 da Luwig Minelli, che si offre di accompagnare i pazienti verso «un’estrema uscita di emergenza». La ricetta medica somministrata al malato è una pozione amara a base di pentobarbital sciolta in un bicchiere d’acqua e addolcita con qualche cucchiaino di zucchero. Ingerito il cocktail letale, il malato si addormenta, dopo due o tre minuti cade in un coma profondo, poi si ferma la respirazione e il paziente muore. La condizione posta è che l’aspirante suicida porti il bicchiere alla bocca da sé, davanti a testimoni, altrimenti l’associazione può essere perseguita penalmente. Suicidarsi con Dignitas, però, costa caro, in media 3.500 euro (costo che può variare in base al reddito) oltre al contributo d’ingresso di circa 72 euro e una quota annuale di 36 euro. «Il nostro scopo – racconta Ludwig Minelli – è quello di prevenire il suicidio. Ma se per il paziente affetto da una malattia terminale o da un’invalidità dolorosa e insopportabile, la morte rappresenta l’unica soluzione, noi lo aiutiamo con il suicidio assistito». Il servizio non è rivolto solo ai cittadini elvetici, ma anche a quelli di paesi in cui queste tecniche non sono permesse."


Se davvero Beppino Englaro desiderava adempiere (con tenacia e ostinazione) la volontà della figlia, (replica) compiere un atto di libertà, salvarla da quella non-morte, mi riesce difficile pensare che non fosse a conoscenza della clinica svizzera Dignitas la quale "offre" dal 1998 (dunque 6 anni più tardi del tragico incidente)"servizi" di morte assistita, indipendentemente dalla nazionalità e in totale privacy.

Il fatto è che pur non desiderandolo il padre di Eluana è stato strumentalizzato, il suo dolore e il suo amore per la figlia reso pubblico, merce di dibattito, inserito in una cultura necrofobica che domina nell'occidente e che per forze storiche in Italia trova, per fortuna, battaglia.

mercoledì 17 dicembre 2008

Vampiri




"Il successo mondiale di Twilight, sulla scia di Buffy, ha ragioni più profonde. Come mostra il sociologo Douglas Cowan nel suo recente Sacred Terror, il vampiro è una delle poche finestre attraverso le quali i giovani oggi si affacciano sulla problematica della morte e dell'immortalità, che è intrinsecamente religiosa. Lo sa bene Stephenie Meyer, l'autrice di Twilight, che è una devota fedele della Chiesa Mormone e ha cosparso il suo testo di allusioni religiose."