martedì 24 giugno 2008

ONU, l'aborto non è un Obiettivo del Millennio. Ma l'UNFPA ci riprova


Il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), e altre agenzie e funzionari delle Nazioni Unite da alcuni mesi stanno annunciando l’introduzione del “nuovo obiettivo” di “accesso universale alla salute riproduttiva entro il 2015” tra gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG) adottati solennemente otto anni fa.

Dato che i MDG sono stati sviluppati e approvati attraverso incontri tra capi di stato che hanno richiesto mesi di negoziati, l’inclusione di un nuovo obiettivo dovrebbe essere approvato con un esplicito accordo dell’Assemblea Generale dell'ONU. L’UNFPA sostiene che ci sia un nuovo obiettivo basandosi su un’unica frase nascosta nell’Annesso 2 che si trova a pagina 73 del Rapporto di 76 pagine del Segretario Generale (A/62/1), adottato dall’Assemblea Generale lo scorso anno.

I MDG sono stati negoziati nel 2000 da oltre 150 capi di stato, la maggiore assise del genere nella storia. L’accordo prevede otto ampi obiettivi, sostanzialmente non controversi, come lo sradicamento della povertà e della fame, il raggiungimento dell’istruzione primaria per tutti e la riduzione della mortalità infantile. Nessuno dei MDG fa alcuna menzione alla “salute riproduttiva” e neppure la Dichiarazione del Millennio che ne è il fondamento.

La ragione per cui l’UNFPA e altri gruppi cercano di adottare un nuovo MDG sulla “salute riproduttiva” è che il termine è usato per promuovere l’aborto, anche se l’Assemblea Gererale non ha mai avallato tale definizione.
Nel processo di revisione quinquennale dei MDG, tre anni fa, i sostenitori dell’aborto – incluse l’International Planned Parenthood Federation (IPPF) e l’UNFPA, hanno lanciato una campagna aggressiva per spingere i governi ad approvare un nuovo obiettivo sulla “salute riproduttiva”. Il loro tentativo fu respinto.

Nell’incontro del 2005 i leader delle nazioni si sono espressi contro l’introduzione di nuovi MDG e hanno invece pubblicato una dichiarazione politica che approva la “salute riproduttiva”, ma si tratta di un documento programmatico e non vincolante che non ha alcun valore giuridico. Dal fallimento del tentativo di introdurre un nuovo e distinto MDG sulla “salute riproduttiva”, i sostenitori dell’aborto hanno cercato di inserire “la salute riproduttiva” agli obiettivi già esistenti.

Gli Stati Uniti hanno ripetutamente insistito che un obiettivo sulla “salute riproduttiva” non è mai stato deciso dagli stati menbri. All’incontro del Consiglio direttivo del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) all’inizio di giugno, la delegazione USA ha sollevato il problema dell’ultimo rapporto UNICEF, che fa riferimento alla “salute riproduttiva” come obiettivo del millennio.

Il rappresentante statyuintense presso l’UNICEF, Bill Brisbane, ha affermato nell’occasione che mentre gli USA sono impegnati nel raggiungimento dei MDG come concordato nella Dichiarazione del Millennio e riaffermato nel Documento Finale del World Summit emesso del 2005, gli Stati Uniti “non appoggiano l’aggiunta di nuovi obiettivi, scopi o indicatori ai MDG internazionalmente riconosciuti”, e che “né noi né altri stati membri dell’ONU hanno mai dato mandato al Segretariato ONU per la creazione di un nuovo obiettivo MDG sulla salute riproduttiva”.


di Samantha Singson

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