sabato 23 agosto 2008

Alle radici della guerra in Ossezia cap. 1

Ricordate i Cavalieri Sarmati del film del 2004 King Arthur? Sia gli Osseti del Nord vittime del terrorismo islamico a Beslan, sia quegli Osseti del Sud che stanno ora attizzando a una vera e propria guerra tra Russia e Georgia sono loro discendenti. Sarmati e Sciti, noti agli antichi greci e romani, erano una serie di tribù di pastori e cacciatori nomadi, ma in alcuni casi anche di agricoltori. Abitavano nei territori delle attuali Polonia, Ucraina e Russia meridionale, parlavano dialetti del gruppo iranico nord-orientale. Furono loro, riferiscono le cronache classiche, a inventare lo spinello, aspirando il fumo della canapa indiana chiusi dentro a una specie di "sepolcri". Furono loro a ideare pure quell'armatura per cavalieri catafratta che copiata poi da persiani, romani e germani avrebbe dato origine alla cavalleria medievale. Gruppi di sarmati e sciti resi vassalli di unni, goti e vandali parteciparono al grande assalto all'Impero Romano, contro la cui espansione si erano a lungo opposti. Pur non trascurando, in molti casi, di servire nelle Legioni come mercenari. Un gruppo di loro a un certo punto riuscì a ritagliarsi in Spagna e in Francia del Sud regni indipendenti, che furono però poi riassorbiti dallo Stato Visigoto. Era la tribù dei cosidetti Alani, selezionatori anche del famoso cane che avrebbe preso il loro nome (anche se probabilmente il cane alano moderno non ha preso da quello antico se non la denominazione).

Più in generale, i Sarmati, Sciti e Alani sparsisi per l'Europa si sarebbero poi fusi alle popolazioni latinizzate, germaniche o slave in mezzo a cui erano finiti, perdendo completamente la proppria identità nel calderone. Ma alcuni aspetti della loro cultura sarebbero poi stati fatti propri dalla civiltà europea medievale: la già citata cavalleria corazzata, ad esempio; e anche l'uso massiccio di animali selvatici nelle decorazioni. Un popolo di contadini alani convertiti al cristianesimo da missionari bizantini avrebbe invece mantenuto la propria lingua iranica ancestrale in un angolo del Caucaso, formando tra VIII e IX secolo un regno indipendente, distrutto però dall'invasione mongola del 1238-39. Dopo di che, una parte degli alani sarebbe stata assorbita dai turchi. Un'altra parte sarebbe stata inclusa nel Regno di Georgia mantenendovi però la propria lingua, fino all'annessione della Georgia alla Russia del 1801. Una terza componente del popolo alano, infine, dopo aver sopravvissuto per secoli in una precaria indipendenza sempre in lotta con i turchi dell'Impero Ottomano e con i tatari del Khanato di Crimea, si sarebbe spontaneamente messa sotto la sovranità russa nel 1767.

La parola "osseta" viene appunto dalla denominazione georgiana degli alani, poi fatta propria dai russi. Sotto il comune dominio di San Pietroburgo georgiani e osseti, di identica fede ortodossa, si mescolarono massicciamente. Lo stesso Stalin era figlio di un osseta georgianizzato e di una georgiana: ma il particolare che alludere al suo sangue osseta fosse uno dei modi più sicuri per finire nel Gulag dimostra come questa convivenza sia stata tutt'altro che senza spine. E infatti tra 1918 e 1920 la dichiarazione di indipendenza georgiana dopo la Rivoluzione di Ottobre provocò un primo conflitto sfociato in una catena di massacri reciproci tra il governo menscevico di Tblisi e i Soviet bolscevichi in cui gli osseti si erano organizzati, con un saldo di oltre 5000 morti. Vinsero i georgiani, ma quando nel febbraio del 1921 l'Armata Rossa mosse alla riconquista della Georgia molti osseti si unirono all'esercito invasore. Nell'aprile del 1922 il governo della nuova Georgia sovietica stabilì dunque una Provincia Autonoma dell'Ossezia del Sud in cui furono inseriti varie aree a popolazione integralmente o in maggioranza georgiana. Compreso lo stesso capoluogo Tskhinvali.

L'Ossezia del Nord era stata nel frattempo inclusa nel 1921 in una effimera Repubblica Sovietica della Montagna, per poi diventare nel 1924 anch'essa Provincia Autonoma, ed essere promossa nel 1936 a Repubblica Autonoma all'interno della Russia. Confermando la loro tradizione filo-russa, al momento dell'attacco tedesco gli osseti non seguirono l'atteggiamento favorevole agli invasori di altre etnie della regione, come balkari, ceceni o ingusci. Per questo furono risparmiati dagli ordini di deportazione impartiti da Stalin per punire i "traditori", e anzi nel 1944 l'Ossezia del Nord è ingrandita con un pezzo di Ceceno-Inguscezia. Si crea insomma l'eredità di risentimenti che esploderà al momento della dissoluzione dell'Urss. Il 10 novembre 1989, in particolare, il Soviet Supremo dell'Ossezia del Sud decide la secessione dalla Georgia per unirsi alla Russia, e poter così riunificarsi con l'Ossezia del Nord.

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