lunedì 12 maggio 2008

Decalogo per un ambiente a misura d’uomo

1 L’AMBIENTE È LA CASA DELL’UOMO
L’uomo non abita sulla Terra come un passante in un albergo, bensì abita la Terra come suo proprietario e inquilino. È dunque titolare del diritto e della responsabilità di farne il proprio ambiente ideale.

2 L’UOMO È AL CENTRO DELLA NATURA
La storia e le scienze dimostrano in maniera incontrovertibile che la specie umana è sostanzialmente diversa rispetto a qualsiasi altra presente sul pianeta. La sua eccelsa perfezione ne fa il centro e il vertice della natura.

3 L’UOMO È RESPONSABILE DELLA NATURA
Immerso nell’ambiente come un elemento fra gli altri, ma consapevole di essere l’unico vivente capace di modificare e di migliorare il proprio contesto, l’uomo è tenuto a impegnarsi affinché la natura raggiunga, mantenga e migliori gli equilibri più benefici. Il rispetto per lo straordinario valore anche del più infimo essere vivente deve associarsi alla lungimiranza con cui si stabilisce e si conserva la corretta gerarchia fra tutti i valori naturali.

4 L’UOMO MODIFICA L’AMBIENTE E NE INCREMENTA LA BELLEZZA“
Ambiente” non è casuale compresenza di elementi e tantomeno cieca evoluzione delle specie. Esempi innumerevoli dimostrano che la bellezza della natura coincide con l’arte dell’uomo che se n’è fatto ordinatore. Il paesaggio è componente tanto naturale quanto culturale del contesto ambientale.

5 L’AMBIENTE È UNA RISORSA
In un mondo degno dell’uomo, l’ambiente non è un dato esteriore, un mero elemento di partenza. È una risorsa, cioè un patrimonio che deve moltiplicarsi e fruttare al meglio, affinché l’umanità e ogni singolo essere umano ne traggano il vantaggio più concreto.

6 LA TECNOLOGIA RAPPRESENTA UNA RISORSA PER L’AMBIENTE
La scienza aiuta l’uomo a conoscere il mondo e le sue leggi. La tecnica è versante applicativo di questa conoscenza, che dalla comprensione dei segreti naturali trae spunto per esaltarne le qualità a beneficio di tutti. Se e finché questo rapporto fra l’uomo e la natura si mantiene equilibrato e corretto (a misura d’uomo), l’ambiente non potrà che trarre vantaggio dal contributo della tecnologia.

7 L’ECOLOGIA È LA SCIENZA CHE STUDIA IL GIUSTO RAPPORTO TRA L’UOMO E LA NATURA, NON IL SUO PERVERSO DISSIDIO
Il rapporto conveniente fra uomo e natura è affidato all’“ecologia”, scienza tesa a evitare che interessi particolari di qualsiasi tipo trasformino la natura in strumento usato contro l’uomo, a suo danno.

8 LO STATO NON BASTA A PROGRAMMARE L’EQUILIBRIO ECOLOGICO
È necessaria una prevenzione attenta per evitare l’alterazione degli equilibri naturali. Ciò si ottiene tramite l’esercizio legislativo e quello politico, che vegliano sul bene comune. Ma sebbene essenziale, questa dimensione non è l’unica né quella prioritaria, specie nella gestione delle emergenze, pena il prevalere di uno statalismo catastrofista.

9 IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ VA APPLICATO ANCHE ALLE POLITICHE AMBIENTALI
L’ambiente, infatti, è anzitutto l’ambiente di ogni uomo. La politica ambientale più corretta è dunque quella che tende a preservare l’iniziativa e la responsabilità dei singoli e delle società intermedie, in modo che le intenzioni e gli interessi di tutti risultino da un’effettiva mediazione a partire dai contesti concreti, non da pianificazioni teoriche e generaliste.

10 NULLA È ECOLOGICAMENTE COMPATIBILE SE NON È ECONOMICAMENTE SOSTENIBILE
L’impegnativo dibattito su fonti e risorse per l’oggi e per il domani – da quelle energetiche a quellealimentari – deve basarsi su una congrua e attendibile politica economica. Ciò implica che progetti e interventi si sottopongano a un severo conteggio dei costi e dei benefici, abbandonando sia gli assistenzialismi a fondo perduto sia le utopie “pulite” ma non redditizie e inutilmente costose.

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